Un libro al giorno: Sigismondo Arquer e la Cosmographia Universalis

Sigismondo Arquer, una delle figure più celebri della storia sarda del Cinquecento, che finì bruciato vivo come eretico “luterano” a Toledo.

Il giurista e teologo Sigismondo Arquer, nato nel 1530 e avvocato fiscale del regno di Sardegna tra il 1554 e il 1563, è sicuramente una delle figure più celebri della storia sarda del Cinquecento. Ma non soltanto per il ruolo politico che l’Arquer svolse in Sardegna come rappresentante di Filippo II d’Asburgo, quanto per il famoso processo che l’Inquisizione di Spagna mosse contro il sardo, che finì bruciato vivo come eretico “luterano” a Toledo il 4 giugno 1571.

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Fu un processo importante, durato oltre otto anni, sul quale influirono sia le spietate e torbide lotte politiche della Sardegna dell’epoca sia i contatti che l’Arquer ebbe con famosi esponenti della cultura riformata dell’epoca. In particolare con il famoso cosmografo tedesco Sebastian Münster, per il quale l’Arquer aveva compilato la celebre Sardiniae brevis historia et descriptio inserita nell’edizione latina della Cosmographia universalis, pubblicata a Basilea nel 1550. Quanto però la collaborazione dell’Arquer con il Münster avesse realmente pesato sull’esito finale del processo è oggetto di discussione e ancora oggi merita certamente ulteriori approfondimenti.

Sergio Arangino

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