Un libro al giorno: I cinque ragazzi di Cambridge

La storia dei Cinque di Cambridge rappresenta un secolo, il Novecento, complesso e affascinante, che ha costituito una svolta nella storia del mondo.

La vicenda dei ‘Cinque di Cambridge’, che sembra appartenere a un passato lontano, è una storia che parla del Novecento e attraversa il secolo forse più complicato della storia occidentale rappresentandone in modo esemplare gli estremi e le contraddizioni. Ma indipendentemente dalle convinzioni di parte, ciò che affascina nella storia di questi cinque uomini è la forza con cui sono riusciti a vivere una passione politica in modo così costante e disinteressato, una condotta e un trasporto che la politica del nuovo secolo sembra non conoscere. Se è vero che il Novecento è stato il secolo delle ideologie e degli estremismi, e la sua storia fatta anche o sopratutto di sangue ne costituisce il gigantesco risultato, ciò non toglie che le intenzioni di molti fossero animate dalla convinzione che davvero fosse possibile un mondo giusto e privo di diseguaglianze, destinato ad avere la meglio sullo sfruttamento e sull’ingiustizia.

*   *   *

Che si voglia considerarli come biechi traditori dal sangue freddo, come successe in Inghilterra in seguito alle rivelazioni definitive delle loro attività, o come eroi capaci di rinunciare a sé stessi e rischiare la vita per il bene dell’umanità, ciò che contraddistingue la vicenda delle spie di Cambridge e ne caratterizza l’alone di nostalgica malinconia è la sincerità della loro dedizione; perché a prescindere dal fallimento del comunismo reale e dell’esperimento sovietico, lungo settant’anni e carico di crimini e violenze oltre che di difetti politici evidenti, questi uomini, che per posizione e capacità avrebbero potuto godere di una vita agiata e tranquilla in patria, avevano tutto da perdere e poco o nulla da guadagnare da ciò che facevano, e lo hanno fatto dunque per pura convinzione, mettendo la propria missione davanti alla famiglia e alla propria vita. Il disinteresse della condotta e la chiarezza della fede, sebbene in una dimensione politica e terrena, non può che destare interesse e un pizzico di nostalgia specie in chi, indipendentemente dalle proprie convinzioni politiche, è ormai abituato a un mondo dove le parti sembrano alternarsi senza sostanziali differenze e ammiccare tra loro in un teatro in cui sostanzialmente arrivano a confondersi senza dare risposte concrete.

*   *   *

Se la logica del bianco contro il nero è senz’altro semplicistica e non adatta a spiegare la complessità del mondo politico e della società occidentali, ciò che sembra mancare al mondo odierno, in cui la dimensione mondiale del potere, anche per la causa storica del crollo del blocco sovietico, si è sostanzialmente appiattita su un’unica alternativa, è quella passione che spinge a lottare per portare un cambiamento futuro che il Novecento ha conosciuto spesso in forme funestamente estreme e violente, ma che innegabilmente rappresentano anche il fascino del secolo scorso. Sebbene dunque certi modelli politici e ideologie appartengano ormai al passato ed è bene che restino memorie storiche, ricordare il Novecento può senz’altro essere utile a riscoprire le possibilità delle convinzioni e delle passioni anche politiche, nella speranza che portino in modo più maturo e costruttivo a ciò che il secolo scorso ha raggiunto solo parzialmente e tra mille catastrofi; la storia dei “Cinque di Cambridge”, oltre che una vicenda storica singolare e appassionante, rappresenta da questo punto di vista un esempio rappresentativo di un secolo complesso e affascinante, che ha costituito per molti versi l’era di una svolta nella storia del mondo.

Andrea Puddu

L’Universale è un giornale gratuito. Se vuoi sostenerlo con una piccola donazione clicca qui.

Acquista “I cinque ragazzi di Cambridge”, l’ultimo libro di Andrea Puddu.

Acquista il libro in formato cartaceo cliccando qui.

Acquista il libro in formato e-book cliccando qui.

51k8Irm1NIL