Il bombardamento del monastero di Montecassino

Settantasette anni fa, alle prime ore del mattino del 18 maggio 1944, i soldati polacchi si arrampicarono sulle desolate rovine di Montecassino e issarono, sul punto più alto, la bandiera polacca. Tre mesi prima, gli aerei Alleati iniziarono il bombardamento dell’abbazia, fondata dal monaco Benedetto da Norcia nel 529.

All’alba del 18 maggio 1944, velati dalla prima nebbia mattutina, tre soldati polacchi si arrampicarono sulle desolate rovine di Montecassino e issarono, sul punto più alto, la bandiera polacca. Più di duecentomila uomini, tra contingenti alleati e nazifascisti avevano combattuto per quattro mesi, nel tentativo di conquistare quella collina che ormai faceva da base alle macerie dell’abbazia, rasa al suolo dal grande bombardamento alleato del 15 febbraio. Al loro arrivo gli uomini del generale inglese Alexander scoprirono che le grandi e umide cantine del monastero avevano resistito al feroce bombardamento e che i preziosi libri millenari erano ancora al loro posto, nei robusti scaffali innalzati da San Benedetto da Norcia nel lontano 529.

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