Semafori e smartphone

Quando il tempo è denaro.

Ai semafori, orde di consumatori pronti a strombazzare e berciare se qualcuno non guizza a tutta birra un secondo prima che scatti il verde. L’automobilista più sciatto si trova a un bivio: smettere di chattare col suo smartphone stellare, oppure sgommare continuando a chattare e arrotando quel grullo che fa jogging nello smog. Il tempo è denaro, ci hanno insegnato.

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Per fare soldi, bisogna precipitarsi, produrre, prevaricare, prostituirsi. Perché i quattrini fanno la felicità. Più ne hai, più spesso puoi cambiare lo smartphone. Del resto, lo smartphone stellare dopo due anni comincia a friggere e lo devi buttar via per forza. Obsolescenza programmata, la chiamano i soliti comunisti disfattisti. Ma non preoccupatevi, perché daremo a quei porci l’olio di ricino che si meritano. E ci dovranno pure ringraziare, perché per loro ci vorrebbe l’olio di palma! Quello delle merendine e dei prodotti dietetici…

Andrea Leccese

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