L’almanacco de “il Caffè”: 150 anni fa nasceva Grazia Deledda

La prima donna italiana (e finora unica!) ad essere stata insignita del premio Nobel per la Letteratura

Il 28 settembre 1871 nasceva a Nùoro, Grazia Maria Cosima Damiana Deledda. O secondo alcuni è nata il 27. Per dare una risoluzione chiara ci avvaliamo del prof. Dino Manca filologo dell’Università di Sassari, eminente deleddista: «Nacque “il 28 spirante alle ore 2 antemeridiane”. Secondo il certificato di nascita. Venne denunciata dal padre, uomo assolutamente preciso che fu sindaco di Nuoro. È quindi da escludere che abbia compiuto un errore tanto grossolano. Deledda ha tre nomi: Grazia Cosima Damiana, e proprio il 27 settembre si ricordano i santi Cosma e Damiano. E questo dettagli può aver contribuito alla confusione della data. Ad ogni modo, da un punto di vista filologico la fonte ufficiale scritta prevale sulla fonte orale di memoria». È stata una scrittrice italiana, vincitrice del premio Nobel per la letteratura nel 1926. È ricordata come la seconda donna in assoluto, dopo la svedese Selma Lagerlöf, a ricevere questo riconoscimento, e la prima italiana. Quarta di sette figli di una famiglia benestante. Il padre, Giovanni Antonio Deledda, era laureato in legge, sebbene non esercitò mai la professione. Agiato imprenditore e possidente, si occupava di commercio e agricoltura, si interessava di poesia e lui stesso componeva versi in sardo, aveva fondato una tipografia e stampava una rivista. Fu sindaco di Nuoro nel 1863. Autodidatta, sviluppò uno stile molto personale tra Verismo e Decadentismo e furono la Natura e la vita dei suoi compaesani a fornirle un format per i suoi romanzi così come per moltissime novelle. A soli 17 anni uscì con i suoi primi racconti su una rivista di moda e spedì a Roma alcuni lavori, «Sangue sardo» e «Remigia Helder», che furono pubblicati dall’editore Edoardo Perino sulla rivista “L’ultima moda”. La conferma del suo talento letterario si registrò pochi anni dopo con l’uscita nel 1903 di «Elias Portolu», avviando un ciclo fortunato di romanzi e opere teatrali. La sua opera più famosa e importante è «Canne al vento», metafora della durezza della vita, che persino nel titolo riconduce all’asprezza del paesaggio sardo e alla fragilità dell’uomo che, come canna al vento, si piega a un destino già segnato. La vera sorpresa per chi non conosce quest’autrice, che merita di essere riscoperta, è proprio nella sua fonte di grande ispirazione, poiché sono molte le sue opere dedicate alla Natura e agli animali. Al prossimo Salone del libro di Torino sarà presentato un libro dedicato proprio alle sue opere naturalistiche dal titolo «Novelle e natura» di Noctua Book, con racconti dedicati ad aquile, martore, volpi, galli, cani… Per il 150° anniversario della nascita è stato emesso un francobollo stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva non fluorescente. Il bozzetto è a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. La vignetta raffigura un ritratto di Grazia Deledda delimitato in basso da una banda in cui è riprodotta la firma autografa della scrittrice italiana.

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