21 ottobre 1879: T. A. Edison accende la prima lampadina elettrica

Resterà accesa per 13 ore e mezza prima di bruciarsi.

Era il 21 Ottobre 1879 quando Thomas Alva Edison prendendo spunto dell’invenzione dal chimico inglese Joseph Wilson Swan, che aveva brevettato una lampada ad incandescenza poco tempo prima decide di testare una lampadina a filamento sottile di carbonio. Ma Edison, però, utilizza il carbonio, conferendo alla lampadina una durata maggiore rispetto a quella del collega. Questa rimase accesa per 13 ore e mezza, passando alla storia come la prima in grado di funzionare in modo efficace, dopo decine di test fallimentari. Edison fu il primo imprenditore che seppe applicare i principi della produzione di massa al processo dell’invenzione. Era considerato uno dei più prolifici progettisti del suo tempo. Aveva ottenuto il record di 1.093 brevetti registrati a suo nome, in tutto il mondo, inclusi Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania. Sebbene altri, come Heinrich Göbel e Alessandro Cruto nel 1880, l’avessero preceduto con minor successo, fu Edison stesso che riuscì a commercializzare e diffondere la sua versione della lampada a incandescenza. Nel Regno Unito non riuscì ad ottenere il brevetto perciò, per aggirare il problema della commercializzazione, fondò con Swan la “Ediswan” che dal 1892 divenne parte della General Electric, ovvero la società Edison Light Company, fondata a New York nel 1878. Il definitivo passaggio alla lampadina moderna avvenne nel 1910, quando il fisico americano William David Coolidge utilizzò i filamenti di tungsteno, che assicuravano una maggiore durata rispetto a quelli in carbonio.

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