L’Universale editore


L’invenzione della macchina da scrivere

Lโ€™acume teorico di Agostino Fantoni e il genio pratico di Pellegrino Turri rivoluzionarono per sempre la comunicazione scritta.

Lโ€™invenzione della prima macchina da scrivere si fa risalire, convenzionalmente, al 1855, anno in cui fu brevettato il โ€œcembalo scrivanoโ€ di Ravizza. In realtร , il primo prototipo di macchina da scrivere, รจ stato inventato molto prima e non da Ravizza. La storia inizia in Toscana, a Fivizzano, in provincia di Massa Carrara, nei primissimi anni dellโ€™Ottocento. Qui risiedeva la nobile famiglia dei Fantoni, a cui apparteneva il poeta Giovanni Fantoni. Sua nipote, la contessa Anna Carolina, nata nel 1781, divenne cieca in adolescenza, probabilmente dopo una grave malattia, ragion per cui non fu piรน in grado di scrivere correttamente e con riservatezza una semplice lettera, mezzo di comunicazione principale dellโ€™epoca. Il fratello della contessa, Agostino Fantoni, cercรฒ qualcosa che desse la possibilitร  a Carolina di restare in contatto con i suoi conoscenti senza aver bisogno di intermediari: tra il 1802 e il 1806 ideรฒ una โ€œmacchina scriventeโ€ e ne costruรฌ un primo rudimentale modello. Il meccanismo venne completato, perfezionato e reso maggiormente idoneo allโ€™uso da un amico di Agostino e Carolina, lโ€™ingegner Pellegrino Turri, di Castelnuovo della Garfagnana, in provincia di Lucca. Egli inventรฒ anche la carta carbone per la corretta scrittura delle lettere.

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Il Turri era brigadiere presso le Guardie dei Nobili del Duca di Modena e non รจ chiaro se il suo rapporto con la contessa fosse limitato alla semplice amicizia: dalle lettere scritte da Carolina emerge un forte legame affettivo tra i due, intensificato forse dal dono fattole, che la stessa contessa definisce nelle lettere โ€œuna preziosa stamperiaโ€. Tali lettere sono visibili oggi presso lโ€™Archivio di Stato di Reggio Emilia, cittร  in cui si trasferirono Carolina e Pellegrino Turri. Nรฉ Agostino Fantoni nรฉ Pellegrino Turri si preoccuparono di brevettare la macchina considerato lโ€™uso esclusivamente familiare, dettato dallโ€™urgenza di trovare una soluzione al problema della contessa. Nel 1841 la Fantonรฌ morรฌ e i suoi figli, nati dal matrimonio con Domenico Ravani Pallai di Ribola, che aveva sposato nel 1809, regalarono in segno di riconoscenza la macchina da scrivere a Giuseppe Turri, figlio di Pellegrino, morto nel 1828. Da allora andรฒ persa e di essa non รจ rimasto alcun disegno, ma le lettere scritte dalla contessa ne sono una preziosissima testimonianza. Il primato dโ€™invenzione appartiene quindi non allโ€™avvocato Giuseppe Ravizza, che lโ€™ha solo brevettata anni dopo; furono lโ€™acume teorico di Agostino Fantoni e il genio pratico di Pellegrino Turri a rivoluzionare per sempre la comunicazione scritta, spinti dalla necessitร  di aiutare la ragazza cieca.

Mariele Gioia Papa

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