L’almanacco de «Il Caffè»: 1889, appare il primo jukebox

“Un nichelino nell’apposita fessura” e tubo all’orecchio per ascoltare la musica!

A nickel in the slot phonograph”, con questo slogan avvincente e accattivante entrò per la prima volta in funzione al Palais Royale Saloon di San Francisco, la sera del 23 novembre 1889. Possiamo definirlo il capostipite dei moderni jukebox. I suoi inventori, Louis Glass e William S. Arnold, lo misero a punto negli stabilimenti della Pacific Phonograph Company, partendo proprio da un tentativo di rivisitare il celebre fonografo di Thomas Alva Edison. Il nuovo strumento si presentava all’esterno come un grande carillon: una cabina di legno come telaio del fonografo, alla quale erano collegati quattro tubi di gomma. Dopo aver inserito cinque centesimi di dollaro (appunto il valore di un nichelino) si poteva ascoltare il disco posizionato sul fonografo, ma solo per quattro persone per volta (una per ogni “tubo”). Nei decenni successivi, i jukebox subirono modifiche e, dopo il primo conflitto mondiale, entrarono in vendita. La prima a produrli, nel 1927, fu l’AMI, già nota per la produzione di pianoforti, ma a trasformare l’idea in un successo commerciale furono Seeburg, Wurlitzer e Rock-ola, che si divisero il mercato mondiale.

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