L’Almanacco de «il Caffè» – 1947: viene approvata la Costituzione Italiana

Il Presidente dell’Assemblea Costituente, Umberto Terracini, diede lettura dell’esito della votazione: «Presenti 515, maggioranza 258, voti favorevoli 453, voti contrari 62. La Costituzione è approvata!»

All’ordine del giorno della Camera c’è la votazione della Costituzione della Repubblica Italiana a cui hanno lavorato per oltre un anno tutte le forze politiche. L’aula è gremita in ogni scranno per il grande appuntamento con la storia. I 556 deputati (dei quali 21 donne) sono stati eletti il 25 giugno 1946 per formare quell’Assemblea Costituente (per la prima volta in Italia eletta con suffragio universale), il cui principale compito era di redigere la nuova carta costituzionale. All’apertura dei lavori, prende la parola Meuccio Ruini, presidente della Commissione per la Costituzione, dalle cui parole emerge il momento difficile che attraversa la Nazione, colpita da una grave crisi economica e sociale. La procedura adottata per il voto è a scrutinio segreto. Un’ora dopo il Presidente dell’Assemblea Costituente, Umberto Terracini, dà lettura dell’esito della votazione: «presenti 515, maggioranza 258, voti favorevoli 453, voti contrari 62. La Costituzione è approvata!».
Tra gli applausi dei presenti, alzatisi in piedi, si alzò un coro unanime «Viva la Repubblica!». Il documento fu firmato cinque giorni dopo, in una cerimonia solenne a Palazzo Giustiniani dal Capo dello Stato (provvisorioEnrico De Nicola, dal Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi e dallo stesso Umberto Terracini ed entrerà in vigore dal 1° gennaio del 1948.
La legge fondamentale dello Stato italiano è composta da 139 articoli (cinque dei quali saranno abrogati con la legge costituzionale del 2001) divisi in quattro sezioni: Principi fondamentali (artt. 1-12); Diritti e doveri dei cittadini (artt. 13-54), Ordinamento della Repubblica (artt.55-139); Disposizioni transitorie e finali (artt. I-XVIII).
È una costituzione “rigida“, con riferimento sia al fatto che è modificabile soltanto con una maggioranza qualificata di ciascuna Camera, sia all’eventualità che leggi in contrasto con essa vengano poste al vaglio della Corte Costituzionale.
Del testo approvato nel 1947 si conservano tre originali, uno dei quali presso l’archivio storico della Presidenza della Repubblica.

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