L’Universale editore


Roma nascosta: le meravigliose suggestioni dal Palatino

Andiamo a spasso per la capitale. Le bellezze nascoste della cittร  eterna in un reportage fotografico commentato.

1
Lo sguardo che abbraccia il colle Palatino non puรฒ che rimanere sorpreso nell’ammirare i ruderi dei palazzi imperiali che, in contrasto con il manto erboso del Circo Massimo, si stagliano imponenti sullo sfondo. L’anima dell’osservatore ne resta rapita in muto stupore. Non sarebbe sbagliato dire che, chi รจ sensibile al terribile fascino che esercitano la storia e la bellezza di Roma, finisce preda di un’estasi che sfocia nella commozione. Il ruolo del visitatore attento lo esige come un sacro rito.

 

2
Fin dalla sua esistenza Roma ha sempre spinto l’uomo a confrontarsi con essa e con il carico di storia millenaria. Tito Livio, le cui parole risuonano incredibilmente attuali, ce la descrive cosรฌ: ยซUna cittร  che, partita da modestissimi inizi, รจ tanto cresciuta da essere ormai oppressa dalla sua stessa grandezzaยป.

 

3
L’Urbe, d’altronde, ama dare mostra di sรฉ, conscia dei suoi difetti, ma anche del potere salvifico della sua bellezza. Disse Tacito in proposito: ยซA Roma confluiscono tutti i peccati e tutti i vizi per esservi glorificatiยป.

 

4
Vi รจ una maniera piรน discreta di cogliere l’essenza della Cittร  Eterna, dove la scoperta del bello si accorda con la ricerca degli scorci piรน nascosti. Questa esplorazione parte inevitabilmente da quel Colosseo, che Madame de Staรซl definรฌ la piรน bella rovina di Roma, ma si discosta da un itinerario convenzionale. Il punto di arrivo รจ la sommitร  del Palatino, il luogo piรน antico, proprio dove Romolo, quel lontano 21 Aprile di 2770 anni fa, tracciรฒ i confini della sua cittร , un aspetto meno conosciuto dell’Urbe ma che ci viene incontro.

 

5
Sulla cima del palatino, tra i ruderi di un passato glorioso, vi รจ incastonato un convento dei frati minori fatto erigere nel 1675 per volontร  del Cardinale Francesco Barberini, nipote di papa Urbano VIII. Il cardinal Barberini, scelse tra i terreni di sua proprietร  un’area nella quale sorgevano i resti di una cisterna d’epoca imperiale. Egli dette l’ordine di erigere una chiesa ed un convento che furono dedicati alla figura di Bonaventura da Bagnoregio, santo francescano vissuto nella metร  del Duecento.

 

6
Per raggiungere il convento, si percorre la via Sacra ma, prima di giungere all’Arco di Tito, una strada si inerpica sul colle; intraprenderla significa godere un panorama unico che si affaccia sui Fori imperiali fino a comprendere il Campidoglio e l’Altare della Patria. Una visuale cosรฌ fa tornare in mente le parole di Alberto Sordi: ยซRoma non รจ una cittร  come le altre. รˆ un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piediยป.

 

7
Il fascino del viale che conduce al convento risulta accresciuto in autunno, quando le foglie degli alberi si colorano di giallo e rosso.

 

8
Nella parte finale del percorso si costeggia un muro costellato da edicole della via crucis. Tuttavia, รจ una lapide ad attirare l’attenzione. Essa รจ datata 1731 e proibisce sotto la minaccia di โ€œpene gravissimeโ€, per ordine dell’allora Cardinal Vicario Prospero Marefoschi, qualunque forma di gioco d’azzardo nella via. Giunti alla fine della via, ci si trova finalmente dinnanzi alla facciata della Chiesa di San Bonaventura sul Palatino.

 

9
La chiesa fu consacrata il 20 Novembre del 1689 dall’allora cardinale Vincenzo Maria Orsini (1649-1730), il futuro papa Benedetto XIII. Essa fu originariamente detta โ€œSan Bonaventura della Polverieraโ€, per via della vicinanza al deposito delle polveri da sparo demolito nel 1809. L’interno, ad una navata รจ piccolo ed intimo. Tra i dipinti esposti spicca โ€œl’Immacolata Concezioneโ€ del pittore Filippo Micheli da Camerino.

 

11
L’aspetto piรน bello della visita รจ il chiostro dell’annesso convento. Visitarlo significa affacciarsi su una grande terrazza alberata con un panorama unico al Mondo.

 

12
La visuale del Colosseo, come appare dalla terrazza del convento, รจ mozzafiato. L’anfiteatro Flavio, risalente al primo secolo d.C. risulta uno degli elementi piรน spettacolari del paesaggio romano. Osservarne l’imponente mole fa tornare in mente le parole del poeta Orazio: ยซChe tu possa vedere nulla di piรน grande della cittร  di Romaยป.

 

13
John Wolfgang Goethe, folgorato dalle visuali di Roma, nel suo โ€œViaggio in Italiaโ€ volle offrire dei capitoli densi di ammirazione per le bellezze della โ€œCittร  Eternaโ€. Le sue parole sono la piรน grande manifestazione d’amore: ยซSi cammini o ci si fermi, ecco che appaiono panorami d’ogni specie e genere, palazzi e ruderi, giardini e sterpaie, vasti orizzonti e strettoie, casupole, stalle, archi trionfali e colonne, spesso cosรฌ fittamente ammucchiati da poterli disegnare su un solo foglio. Per descriverlo ci vorrebbero mille bulini; a che puรฒ servire una sola penna? E la sera si รจ stanchi e spossati dal tanto vedere e ammirareยป.

 

14
Chiostro del convento (scorcio).

 

15
Chiostro del Convento (scorcio con fontana).

 

16
Convento di san Bonaventura sul Palatino. Fontana.

Stefano Carta

L’Universale รจ un giornale gratuito.ย Se vuoi sostenerlo con una piccola donazione cliccaย qui.